Pubblicata il: 30 Gennaio 2022
Da due mesi ci veniva annunciato che sarebbero arrivati aumenti importanti delle bollette di luce e gas e da due mesi ci è stato detto che il Governo avrebbe cercato di limitare questi aumenti. Ma come tutte le notizie che si inseguono e si intrecciano con mille altre notizie come il Covid, l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, il super bonus e altro, tutti sono rimasti gennaio 2022 le bollette sono cominciate ad arrivare e tutti hanno scoperto che il costo del gas (inteso come costo della materia prima) è più che raddoppiato, spesso triplicato se non addirittura quadruplicato. Parliamo di aumenti che si misurano in centinaia di euro (100-200 alla finestra ad aspettare per capire meglio.
Poi da-300) solo in una bolletta (mensile o bimestrale).
Le conseguenze di questi aumenti sono molteplici e tutti molto gravi.
Parliamo di aziende che devono rallentare o fermare al produzione (come le aziende ceramiche), parliamo di famiglie a medio-basso reddito che devono scegliere come ripartire le spese tra riscaldamento ed altre necessità (sanità, abbigliamento, canone di affitto, assicurazioni, istruzione, tempo libero, etc.), parliamo di condòmini che non riusciranno a pagare l’aumento delle rate condominiali (con riscaldamento centralizzato) scaricando sul resto del condominio il costo per saldare le bollette. (Non bisogna sorprendersi se gli appartamenti con riscaldamento autonomo continuano ad essere più ricercati di quelli con riscaldamento centralizzato!).
Questi aumenti clamorosi andranno ad aggravare la situazione del settore della casa (sia in affitto che in proprietà), aumenteranno i casi di morosità condominiali, aumenteranno i casi di sfratto per morosità, aumenteranno le spese per la casa e diminuiranno le spese per il resto (spesso per la sanità).
E tutto per cosa? Per un aumento dei costi di estrazione? Per una diminuzione delle riserve mondiali di gas? Per aumenti dei costi di distribuzione? NO. Aumentano per automatismi tecnici e per delle scelte speculative internazionali, politiche ed economiche, a cui sembra che nessuno voglia o possa opporsi. né l’Italia, né la UE.
ASPPI Modena chiede a tutti i livelli della politica e delle istituzioni (a partire da Modena e dalla regione Emilia-Romagna) di trovare delle risposte urgenti ad un problema chiaro e trasparente, ovvero un aumento del 400-500% del gas alla fonte per semplici motivi speculativi.